La gestione degli asset fiscali e per l’utilizzo del credito IVA come forma di liquidità.
L’utilizzo dei crediti fiscali è regolamentato da normative di carattere generale che devono essere integrate con le disposizioni specifiche dei settori a cui appartengono. La conoscenza approfondita di queste norme specifiche è fondamentale per una gestione efficace dei crediti fiscali, non solo per le persone giuridiche, che di certo sono le maggiori utilizzatrici dei crediti fiscali, ma anche delle persone fisiche, ove si consideri l’introduzione dei bonus edilizi con detraibilità delle spese fino a dieci anni.
Dunque, la gestione fiscale aziendale è un aspetto essenziale per la salute finanziaria di qualsiasi impresa. Tra le numerose componenti fiscali, il Credito IVA si distingue come uno strumento cruciale per le imprese, influenzando direttamente la liquidità e la competitività sul mercato, da qui ne deriva l’importanza di massimizzare i benefici derivanti da questa particolare agevolazione fiscale.
Il credito IVA riveste un ruolo fondamentale nella gestione fiscale aziendale per molteplici motivi. Innanzitutto, migliora la liquidità dell’impresa permettendo di recuperare parte dell’IVA pagata su forniture e servizi. Questo aspetto è particolarmente significativo per le imprese con flussi di cassa limitati, poiché riduce l’impatto finanziario delle tasse indirette.
Per le società, oltre all’utilizzo più comune della compensazione, è importante ricordare che i crediti d’imposta possono essere trasferiti all’interno dei gruppi di imprese. Questo consente di ottimizzare la gestione finanziaria del saldo debitorio di ciascuna società nei confronti dell’Erario, beneficiando così l’intero gruppo societario.
Inoltre, i crediti fiscali, in alcuni casi, possono essere ceduti a terzi a titolo oneroso, purché vengano rispettate le formalità specifiche previste per ciascuna situazione. Per ogni credito fiscale utilizzato, è necessario effettuare delle verifiche prima della presentazione della dichiarazione dei redditi, basandosi anche sulla documentazione predisposta. In caso di errori nell’utilizzo dei crediti, il ravvedimento operoso può mitigare il rischio fiscale di sanzioni e interessi.
La circolazione dei crediti fiscali si basa su tre direttrici:
1 utilizzo diretto con compensazione orizzontale tramite F24 o compensazione verticale (ad esempio iva con iva);
2 cessione verso terzi o interna al gruppo (ad esempio, consolidato fiscale);
3 operazioni straordinarie.
Per la compensazione c.d. orizzontale si dovrà considerare:
– soglia annua inferiore o pari a 5 mila euro;
– soglia annua maggiore di 5 mila euro, con obbligo di apposizione del visto di conformità IVA, che dovrà essere rilasciato da un Professionista all’uopo autorizzato.
Ove si opti per la cessione del credito fiscale si rende necessaria sia la preventiva presentazione della dichiarazione da cui emerge il credito, sia l’apposizione del visto di conformità sulla dichiarazione del cessionario. Sulla dichiarazione del cedente, l’apposizione del visto è obbligatoria per crediti superiori a 5 mila.
Relativamente alla cessione dei crediti agevolati è da evidenziare che il quadro normativo è piuttosto disomogeneo in considerazione della circostanza che alcuni non sono cedibili (come il credito ricerca, sviluppo, innovazione e design), altri, per converso, sono cedibili solo per intero seppur con determinati vincoli (come il credito d’imposta per digitalizzazione e ristrutturazione delle strutture alberghiere).
Certamente la materia è di preminente interesse per società che generano un volume significativo di credito d’imposta, la cui corretta gestione si pone quale condicio sine qua non per un potenziale risparmio in termini fiscali e conseguente ottenimento di liquidità da poter utilizzare in termini di investimento, pertanto è sempre consigliabile consultarsi con un Professionista che possa indicare il corretto e più vantaggioso utilizzo dei crediti d’imposta.
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