CBD e dolori: cosa dice la scienza

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Il cannabidiolo (CBD) è diventato un alleato sempre più riconosciuto nella gestione del dolore, grazie alle sue potenziali proprietà terapeutiche.

Numerosi studi scientifici supportano l’uso del CBD per alleviare dolori cronici, infiammazioni e spasmi muscolari, senza gli effetti collaterali tipici dei farmaci tradizionali.

Cos’è il CBD e come funziona nel corpo

Il CBD è un composto naturale presente nella pianta di cannabis. A differenza del THC, il CBD non ha effetti psicoattivi, ma interagisce con il sistema endocannabinoide del corpo, che è coinvolto nella regolazione di numerose funzioni biologiche, inclusi il dolore e l’infiammazione.

Diversi studi hanno dimostrato che il CBD può ridurre il dolore attraverso l’interazione con i recettori CB1 e CB2 del sistema nervoso centrale, modulando l’infiammazione e le risposte del corpo al dolore.

La ricerca scientifica sul CBD e il dolore

Molti studi clinici hanno esplorato l’efficacia del CBD per trattare diverse tipologie di dolore, da quello cronico a quello acuto.

La ricerca ha dimostrato che il CBD può essere utile per le persone con condizioni come l’artrite, la sclerosi multipla, la fibromialgia e altri disturbi muscoloscheletrici.

Dolore cronico

Un ampio studio pubblicato sul Journal of Pain nel 2016 ha evidenziato che i pazienti che usano CBD riportano una riduzione significativa del dolore rispetto a quelli che utilizzano trattamenti convenzionali.

La ricerca suggerisce che il CBD agisce come antinfiammatorio, riducendo il gonfiore e migliorando la mobilità nelle persone con artrite e altre malattie infiammatorie.

Fibromialgia

La fibromialgia, una condizione che causa dolori muscolari diffusi e cronici, è stata oggetto di numerosi studi sul CBD. Si pensa infatti che il CBD possa alleviare il dolore muscolare e migliorare la qualità del sonno, due dei principali sintomi della fibromialgia.

Una revisione degli studi condotti fino al 2015, pubblicata sulla rivista Neurotherapeutics, ha infatti esaminato gli effetti del CBD nel trattamento degli stati d’ansia e ha evidenziato che il CBD potrebbe avere un potenziale benefico per il trattamento dell’insonnia.

Una revisione sistematica del 2021 invece, ha evidenziato che l’uso di cannabinoidi, potrebbe ridurre il dolore a breve termine nei pazienti con fibromialgia. Sebbene le evidenze attuali siano limitate, i dati emergenti indicano un effetto positivo della cannabis, inclusi i prodotti a base di CBD, nella gestione dei sintomi.

Sclerosi multipla

I pazienti con sclerosi multipla (SM), una malattia autoimmune che colpisce il sistema nervoso centrale, hanno riferito miglioramenti nella gestione del dolore e degli spasmi muscolari grazie all’uso di CBD.

Una revisione del 2018 ha evidenziato che l’uso di cannabinoidi, inclusi THC e CBD, potrebbe ridurre il dolore cronico e la spasticità nei pazienti con SM. Sempre nel 2018, uno studio ha esaminato l’efficacia del CBD nel migliorare la mobilità nei pazienti con SM, suggerendo che il CBD potrebbe ridurre la fatica, il dolore e la spasticità, migliorando così la mobilità

CBD e infiammazione

L’infiammazione è una causa comune di dolore, e molti dei benefici del CBD si legano proprio alla sua capacità di ridurre i processi infiammatori.

Il CBD agisce sul sistema immunitario, riducendo la produzione di citochine pro-infiammatorie, sostanze chimiche che favoriscono l’infiammazione nel corpo.

Diversi studi hanno documentato come il CBD possa contribuire a ridurre l’infiammazione nei tessuti e articolazioni, alleviando il dolore in modo naturale.

Uno di questi studi, come accennato precedentemente, è stato pubblicato sul Journal of Pain. I ricercatori avrebbero infatti osservato, dopo l’applicazione topica di CBD, una diminuzione significativa del gonfiore articolare e una riduzione del dolore associato all’infiammazione.

Un altro studio, realizzato dai ricercatori dell’Università Insubria di Varese, ha evidenziato come il cannabidiolo può essere utile contro l’artrosi in quanto in grado di limitare la citochine.

Le prove più recenti

Studi recenti hanno approfondito l’efficacia del cannabidiolo (CBD) nella gestione del dolore cronico. Una revisione sistematica del 2023 ha analizzato 15 studi, evidenziando che la maggior parte di essi ha riportato una riduzione del dolore tra il 42% e il 66% con l’uso di CBD, sia da solo che in combinazione con il tetraidrocannabinolo (THC). Tuttavia, tre studi non hanno evidenziato miglioramenti significativi, sottolineando la necessità di ulteriori ricerche per determinare l’efficacia del CBD nel controllo del dolore.

Un altro studio del 2023 ha valutato la tollerabilità e l’efficacia di una preparazione combinata di CBD e Δ9-THC in pazienti con dolore cronico al collo e alla schiena. I risultati hanno mostrato che dosi di 1,0 mL e 1,5 mL due volte al giorno hanno portato a riduzioni clinicamente significative del dolore, rispettivamente del 28,8% e del 34,1%, rispetto ai valori basali. Gli effetti collaterali erano generalmente lievi, suggerendo che questa combinazione potrebbe essere una terapia promettente per il dolore cronico.

Queste evidenze indicano che il CBD, da solo o in combinazione con il THC, potrebbe offrire benefici nella gestione del dolore cronico. Tuttavia, è essenziale condurre ulteriori studi per determinare dosaggi ottimali, modalità di somministrazione e per comprendere appieno i potenziali effetti collaterali associati all’uso prolungato.

Come usare il CBD per il dolore

Il CBD è disponibile in diverse forme: oli, capsule, creme topiche e fiori. L’olio CBD è una delle forme più comuni per chi cerca sollievo dal dolore, grazie alla sua rapida biodisponibilità e facilità d’uso. La dose di CBD dipende dalle esigenze individuali, ma in genere si consiglia di iniziare con dosi basse e aumentare gradualmente fino a trovare il livello ottimale.

Se stai cercando il miglior olio CBD, è fondamentale scegliere prodotti di alta qualità, realizzati con CBD estratto da piante di cannabis coltivate senza l’uso di pesticidi e altre sostanze chimiche. Assicurati che il prodotto contenga una concentrazione adeguata di CBD per offrire un effetto terapeutico efficace.

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